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Dalle pagine del Messaggero è intervenuto l'ex direttore sportivo della Roma e della Salernitana Walter Sabatini che ha parlato della situazione delle squadre romane.

Da dirigente, non avete sottovalutato il problema ultrà? Tra Lazio, Roma e Inter, dove è stato, ci sarebbe stato tanto da bonificare.

Io non ho mai avuto problemi, ma l’ho sentito sempre come un potenziale rischio enorme. Cose come l’omaggio alla curva mi sembra troppo. La squadra deve rispettare i tifosi, ma occorre farlo con quelli della Sud o della tribuna Tevere allo stesso modo. Consegnare le maglie e i riti sotto la curva sono esagerazioni obsolete e superate. 

Per lei la Roma chiuderà davanti alla Lazio? 

Sulla carta dovrebbe, ma il d.s. Fabiani ha lavorato bene. Dele-Bashiru e Nuno Tavares, ad esempio, sono intuizioni geniali, gli attaccanti sono bravi. È una squadra forte, che migliora e ha tanti giocatori che risolvono, mentre nella Roma ne vedo pochi. 

Da dirigente, perché scegliere come allenatore Juric o Inzaghi. 

Juric ha un bel temperamento ed è stato uno dei primi a fare un calcio gasperiniano. Inzaghi, che conosco dai tempi della Lazio, lo sceglierei perché dai tempi della Primavera le sue squadre giocavano benissimo. Riesce a trasferire ai giocatori buonumore, personalità e leggerezza. Guadi che non è poco.

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