Napoli - Lazio, increscioso episodio ai danni del nostro giornalista vittima dei censurabili metodi dell'ufficio stampa del Napoli
Avrei voluto raccontarvi con entusiasmo la vittoria della Lazio al Diego Armando Maradona contro il Napoli ed invece sono qui davanti al pc a scrivere di un qualcosa del quale mai avrei voluto fare. Questo articolo come il video che ho realizzato dopo la partita sono stati diffusi con il solo fine di impedire che certi comportamenti possano venir ripetuti in futuro.
"Veniamo ai fatti. Sono stato accreditato per la gara Napoli - Lazio per l'emittente televisiva Gold TV e come sempre faccio ho provveduto ad inoltrare anche una mail indirizzata al capo dell'ufficio stampa del Napoli la richiesta di posto auto e di accesso alla sala conferenze ed alla mixed zone per il dopo gara. A questa mail non ho ricevuto alcuna risposta. Arrivato allo Stadio Diego Armando Maradona mi è stato consegnato un pass stampa con il quale ho avuto accesso alla zona dedicata ai giornalisti nel post gara. Mi dirigevo quindi verso la zona dedicata alla mixed zone. Preciso come non mi veniva richiesto di mostrare il pass. Arrivato nell'area interviste mi posizionavo in un spazio libero con la camera il microfono ed i trepiedi in attesa dei calciatori. Al momento dell'arrivo di Zielinski giravo la camera per fare il video delle sue dichiarazioni ed in quel momento un membro dell'ufficio stampa del Napoli che seguiva il calciatore polacco mi chiedeva il nome della testata. Gli riferivo il mio nome ed la testata per la quale collaboro gli comunicavo come la mia testata avesse i "diritti silver" regolarmente acquistati dalla Lega Calcio. Il componente dell'ufficio stampa del Napoli subito si metteva in contatto telefonicamente con un altra persona e poco dopo si palesava in mixed zone il signor Guido Baldari capo dell'ufficio stampa del Napoli. Quest'ultimo senza darmi spiegazioni mi invitava ad lasciare la mixed zone in maniera repentina. Io facevo presente che l'emittente per la quale sono accreditato aveva acquistati i "diritti silver" come le altre testate che erano presenti, ma questo credo che nemmeno lo abbia sentito. Il tutto si è svolto fino a quel momento in un clima civile anche se era evidente come il sig. Baldari non ha avuto minima cura di spiegarmi quali fossero le direttive in essere ed il motivo per il quale non mi era permesso effettuare le interviste. Questa sensazione è stata confermata successivamente in quanto lo stesso Baldari invitava due persone che presumibilmente erano addetti alla sicurezza e non steward in quanto privi di fratino ad allontanarmi dalla zona. Questi ultimi tenendosi sotto braccio si sono avvicinati a me e mi hanno "spinto" con il loro petto verso la porta. Io ho fatto presente che stessero utilizzando violenza e che mi stavano mettendo le mani addosso senza motivo. In quel frangente facevo presente come non avevo con me lo zaino che era ai piedi del tavolo sul quale avevo appoggiato le camere. In quel momento uno dei due addetti alla sicurezza, senza chiedermelo prendeva lo zaino e lo metteva sul tavolo. Faccio in quel momento presente che quello che avevano preso era il mio zaino e solo io potevo prenderlo ed il quel frangente il sig. Baldari invita uno degli addetti alla sicurezza a riprendere con il cellulare quello che stava accadendo. Quest'ultimo obbediva subito alla richiesta e cominciava a filmarmi con un telefono cellulare inquadrando il mio viso. Facevo presente che questa cosa non fosse ne giusta ne legale e che non prestavo il consenso a qualsiasi forma di diffusione del video. Chiedevo, quindi, che lo stesso fosse immediatamente interrotto senza alcun esito positivo. Il sig. Baldari, pertanto, invitava l'addetto alla sicurezza a non riprendere il mio viso ma a riprendere se stesso. Venivo quindi "scortato", dopo aver ripreso tutte le mie cose, fino alla porta della sala stampa quando l'altro addetto alla sicurezza mi chiedeva di mostrargli il mio documento d'identità perché avrebbe voluto fotografarlo. Prontamente contestavo questa richiesta facendo presente che lui non era un ufficiale di pubblica sicurezza e che io non dovevo mostrargli il documento visto che già ero entrato nello stadio e che lo stesso mi era stato controllato da chi di dovere. L'addetto alla sicurezza insisteva e mi chiedeva allora di mostrargli il pass perché avrebbe voluto fotografarlo. Negavo anche questa possibilità e solo in quel momento il sig. Baldari faceva desistere il suo sottoposto dalle sue farneticanti richieste. Per fortuna entrato in sala stampa ricevevo la solidarietà dei colleghi di Roma e di Napoli che vedendomi provato dall'accaduto mi hanno offerto assistenza. Sinceramente unito al dispiacere di non aver potuto testimoniare ai nostri followers le parole dei protagonisti della vittoria della Lazio quello che rimane da questa esperienza è un grande senso di amarezza e di disagio. Mi sono sempre comportato in maniera professionale ed ho sempre usato educazione e rispetto per la persona prima che per il collega. Quanto accaduto ieri però testimonia l'assoluta mancanza di educazione, rispetto e cortesia oltre che solidarietà tra colleghi giornalisti. Le condotte messe in essere dal signor Baldari e dai due addetti alla sicurezza non fanno onore a Napoli, ai napoletani ed alla Società Sportiva Napoli. Nulla giustifica l'utilizzo di violenza fisica e morale. Nella speranza che questa testimonianza apra gli occhi a chi riveste determinati ruoli e che lo faccia rinsavire, spero quindi che possa stavolta alzare il telefono e chiedere scusa perché sbagliare è umano".
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