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Ai microfoni di Radio Laziale è intervenuto l'ex centrocampista della Lazio Alessandro Murgia che ha parlato della sua avventura con la maglia biancoceleste. 

Gol in Supercoppa? 

Era un momento della partita in cui eravamo in controllo, non ci aspettavamo di arrivare a 90′ sul 2-0. Io sono entrato e la Juve in pochi minuti ci ha fatto due gol che ci hanno spezzato le gambe, vedevamo i supplementari. Io ero un po’ avanzato, vedo Lukaku puntare il difensore, mi sono avvicinato al limite e quando ho visto che lo ha saltato l’ho chiamato a gran voce, mi ha trovato con il passaggio, e ho calciato la palla per tenerla bassa. Da lì è stato un insieme di grandi emozioni.

Scelte in carriera…

Non ho rimpianti, sono sempre stata una persona che ha sempre cercato di dare il massimo, ma ho avuto tante lezioni, ho imparato molto da un punto di vista personale e calcistico. Lo è tutt’ora, mi sento bene, ho vissuto momenti più o meno belli.

Inzaghi? 

Senza togliere nulla agli altri allenatori che ho avuto, lo metto al primo posto, anche per il suo potenziale. Ho sempre pensato che sarebbe potuto arrivare dov’è ore e forse anche di più. Sta dimostrando con i fatti che è un grande allenatore. 

La Lazio

Sono un appassionato di calcio e laziale, non mi perdo nulla. Io penso che la Lazio la fa la storia, la città e i tifosi, quando si indossa quella maglia bisogna adattarsi a tutto ciò, al di là che siano giocatori giovani o più esperti, ed è quello che stanno facendo. Poi è normale che una tifoseria calorosa come quella laziale possa pretendere tutto subito, sono sicuro che daranno il 100% perché sanno che maglia indossano. La Lazio e i laziali, d’altronde, sono quelli che restano, i giocatori passano.

Murgia laziale…

A Roma sono tornato, ho visto due o tre partite in curva, sono emozioni bellissime. Il sogno è di tornare un giorno. Folorunsho? Non l’ho sentito, l’ho visto un estate fa a Roma. Ho letto tutto, sono contento per la sua crescita. Ho sentito Bergodi prima di venire qua, poi ci siamo incontrati più volte. Abbiamo un rapporto di rispetto tra professionisti, ci siamo sentiti e scambiati qualche idea a riguardo

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