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In diretta instagram sulla pagina Goalkeepermaniaofficial ha parlato l'ex preparatore dei portieri della Lazio Massimo Nenci che ha dato l'addio alla società biancoceleste unitamente al tecnico Maurizio Sarri. Diversi i temi toccati a partire dalla crescita di Ivan Provedel.

Provedel era un profilo perfetto per come giocavamo. È migliorato in tutto. Parecchie cose le aveva già dentro e doveva solo tirarle fuori. Ha fatto allenamenti specifici per la visione di gioco e il posizionamento. Aveva già tutti i gesti tecnici, ma è migliorato soprattuto in personalità. È un leader silenzioso. È un diesel, deve continuare a fare le cose regolarmente per tenere il livello alto. Negli ultimi mesi ha avuto problemi fisici e di influenza senza dare continuità agli allenamenti e ne ha risentito un po’ il suo rendimento e la sua brillantezza.

Infortunio

Ne avrà ancora per un mesetto purtroppo. Se con l'Udinese non si fa male, fa un altro gol (ride, ndr). Quando è andata a saltare, Castellanos gli ha fatto leva, ed era in traiettoria con la palla. A fine partita era era distrutto non solo per l'infortunio, ma perché è andato vicinissimo a fare un altro gol.

Mentalità

In allenamento gli calciavo sotto la sagoma e magari prendeva gol. Lui rivedeva l'azione in tutte le angolazioni. È puntiglioso in tutto e questo fa la differenza a certi livelli. Può ancora dare tanto.

MANDAS

L’ho visto con l'OFI Creta a Firenze in Conference League. La cosa che mi aveva impressionato di più colpito era la presa. Va a bloccare dei palloni incredibili e ne ho avuto la conferma in allenamento. Non è altissimo, ma è un Peruzzi in miniatura credetemi. Ha una forza incredibile, arriva dove gli altri non arrivano. Lo abbiamo tanto aiutato in allenamento specialmente con la tecnica. Non è facile esordire nel derby di Roma. Gli chiedemmo se fosse pronto a giocare e lui rispose 'Mister è il mio sogno'. Si allena sempre con il sorriso e sta vivendo un sogno, è in rampa di lancio e può ancora migliorare tanto. "Mandas ha una spaccata paurosa alla Neuer. Non fa parte del bagaglio tecnico italiano, ma perché togliergliela. Siamo andati quindi a migliorarla e a potenziarla. E' giusto fare un bel mix.

MAXIMIANO

Non parlava la lingua ed era una cosa importante. Tecnicamente non era un portiere adatto al nostro modo di giocare. Non era scarso, ma non aveva le caratteristiche giuste per giocare con noi. L’avevo sconsigliato alla dirigenza, ma poi mi sono adeguato alla scelte della società. Il cartellino rosso con il Bologna? Quella è stata anche sfortuna, ma Provedel sarebbe venuto fuori lo stesso alla distanza, ha un altro spessore.

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