Lazio, Isaksen: "Con Baroni parlo molto dopo ogni partita e credo che la Lazio possa dare fastidio per..."
Arrivano dal ritiro della Danimarca le parole dell'attaccante della Lazio Gustav Isaksen che ha parlato oltre che anche della sua avventura in biancoceleste e del rapporto con Marco Baroni.
Ambientamento in Italia
Con l’italiano sta andando benissimo, ho già fatto molte interviste. Al club è tutto in quella lingua, quindi ho dovuto impararla. Mi ha aiutato molto perché diverse sessioni di allenamento sono tattiche ed erano più difficili quando non capivo cosa veniva detto. Ora è bello partecipare di più in campo e sono riuscito anche ad avvicinarmi di più ai miei compagni italiani. Certo, vivere in Italia non è facile come vivere ad Aarhus, dove hai amici e famiglia vicini. Alcuni giorni sono più duri e ovviamente mi mancano tutte le persone care che ho in Danimarca. Ma per questa è una grande esperienza e sento che sto imparando qualcosa di nuovo ogni giorno. Ora mi sento bene e mi diverto, è più bello stare lontano da casa quando si vince e si gioca. Io ho una famiglia incredibilmente unita con tre fratelli, che sono anche i miei migliori amici. Sono stati con me durante tutto questo viaggio e sarebbe stato molto difficile senza di loro.
Rapporto con Baroni
Ho bisogno di un allenatore che mi parli e mi dica cosa fare. I primi due tecnici che ho avuto (Sarri e Tudor, ndr) non comunicavano tanto. Ora con Baroni parlo molto, viene da me dopo ogni partita e mi dice cosa ho fatto male e cosa ho fatto bene. Credo di aver bisogno di questo tipo di rapporto, mi dà un senso di sicurezza e mi permette di crescere in modo diverso rispetto a quanto avevano fatto i miei due allenatori precedenti. È strano quanto possa cambiare. Ora alla Lazio ci si chiede se si possa davvero vincere un trofeo. Io sento che possiamo giocarcela e dare fastidio a tutte le squadre del campionato.
Rapporto con il nuovo CT della Danimarca
La mia prima impressione di Brian Riemer è ottima. Ha una passione pazzesca e ci guida con grande entusiasmo. Sembra avere molto da offrire e ha una grande conoscenza del calcio. Molte miei compagni lo conoscono e dicono solo cose positive su di lui. Vuole uno stile di gioco aggressivo, che ci muoviamo in avanti su tutto il campo e che coinvolgiamo il pubblico con un calcio offensivo. È lo stile di gioco che piace anche a me, quindi è perfetto. Indipendentemente da chi è il nostro allenatore, comunque, dobbiamo fare risultato. Io sono davvero felice di aver contribuito a fare la differenza il mese scorso contro la Svizzera. Non temo che il cambio di ct possa cancellare questa mia impressione.
Clima in Nazionale
Il ritiro della Nazionale è come una famiglia, anche se all’inizio ero un po’ dubbioso. Non ci si annoia mai. Io sono carico e voglio provare di nuovo le sensazioni che ho provato durante l’ultima sosta. È stato fantastico. Ora ci sono due partite molto importanti e dobbiamo solo continuare così come stiamo facendo. Questa è l’unica cosa a cui penso adesso.
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