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Torna a parlare Claudio Lotito e lo fa dal palco dell'Auditorium dove è andato in scena “Diario di un sogno" l'evento realizzato per celebrare il 50° anniversario dalla vittoria del primo Scudetto della Lazio. Il numero uno biancoceleste ha toccato vari temi di stretta attualità per quanto riguarda la società biancoceleste.

Sensazioni dopo la festa dello Stadio Olimpico

Quando ho visto dare la squadra dare il cinque agli eroi del ‘74 ho capito che vincevamo, c’era troppa responsabilità nei confronti dei tifosi e di queste leggende che hanno vinto con passione e attaccamento, cosa che a qualcuno manca. Lenzini è morto con la luce staccata a casa per la Lazio, qualcuno lo dimentica. Lui era un buono. Il calcio lo fanno i giocatori, gli allenatori, lo staff e i presidenti, quelli che mancano nel calcio di oggi, soprattutto presidenti che tramandano e coltivano i valori. Io sono un custode di questi valori.

Significato di questo evento

Oggi siamo qui per questo, in modo che per il nostro esempio venga tramandato ai nostri figli e nipoti. Un mio precursore donò nel periodo di guerra il campo di allenamento per fare gli orti di guerra, significa che la Lazio non è solo risultato sportivo, ma anche spirito di aiutare gli altri. La Lazio deve esprimere i valori fondanti della società: pensate quanta gente tramite questi eroi hanno migliorato le loro giornate. Io ho messo in campo un’azione quotidiana affinché questo avvenga. Oggi il settore giovanile è in finale ovunque, la Women è tornata in Serie A. La Lazio oggi ha un peso per le istituzioni sportive, grazie al lavoro fatto negli anni. Le cose non si fanno dall’oggi al domani, Lenzini ci ha messo nove anni, io ho preso questa squadra dalle macerie.

Obiettivi

Il tema dev’essere di vincere tutti insieme, io come presidente devo armonizzare l’ambiente in modo che tutto vada alla perfezione. Senza di me nel 2004 la società non sarebbe esistita. Lenzini e la squadra del ‘74 mi hanno insegnato tanto, loro sono qui perché credono nei valori della Lazio, spronare i giocatori attuali, dare un senso di responsabilità che io sento con l’obiettivo di emulare la vostra storia e magari portare uno Scudetto. Dopo la Juve siamo la squadra che ha vinto di più negli ultimi anni. Io la storia la coltivo e la metto in pratica. 

Stadio Flaminio

Qui c’è l’Assessore che ha visto il progetto del Flaminio. Io la storia la coltivo e la metto in pratica, fatti e non parole. Speriamo che abbia il consenso delle istituzioni. Chi l’ha visto ha detto che è un capolavoro e che sembra un allargamento dell'architetto Nervi. Non ci sono cambiamenti di estetica e quindi cercheremo di adeguarlo alle esigenze dei nostri tifosi sperando di aver fatto una cosa fatta bene. Stiamo ultimando l’academy, aggiungendo campi, scuola e la chiesa, perché crediamo nei valori cristiani.

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