Lazio - Monza, le pagelle: Isaksen flop, Sarri che confusione
LE PAGELLE DI LAZIO - MONZA:
Provedel: 6,5 Compie un paio di ottimi interventi che disinnescano i pericoli creati dal Monza soprattutto con i tiri da lontano. Anche in occasione del gol annullato ai brianzoli compie una grande parata che denota un'ottimo stato di forma.
Marusic: 6 Ci mette fisico e gamba fino alla fine della partita e dalla sua parte il Monza non riesce mai a pungere anche per merito suo. Nel finale prova a dare più manforte a Felipe Anderson che però sfrutta poco le sue sovrapposizioni.
Patric: 6 Uno dei pochi che sembra avere la lucidità nei momenti di difficoltà. Lotta con Dany Mota e Colombo senza mai arretrare. Un paio di chiusure provvidenziali evitano il peggio.
Romagnoli: 4,5 Sovrastato nei duelli aerei da Colombo che lo mette in difficoltà anche nelle letture delle traiettorie. Un paio di uscite a vuoto costano delle ripartenze pericolosissime che lasciano sguarnita la difesa. Portato a marcare a 50 metri dalla porta sembra aver perso lo smalto dello scorso anno.
Hysaj: 5 Soffre le pene dell'inferno con Ciurria che lo porta a spasso per la fascia soprattutto nel primo tempo. Dalla sua parte nasce il gol ed altri due pericoli che lasciano intuire uno stato di forma non eccelso. Nella ripresa non sembra crescere e viene sostituito.
Pellegrini (dal 54'): 4,5 Entra con la di spaccare il mondo, ma sbaglia praticamente ogni pallone giocato perdendo spesso anche la posizione. Si intende poco sia con Zaccagni che con Pedro ed alla fine da quella parte la squadra non riesce a costruire nulla.
Cataldi: 5 Messo nel frullatore centrale del Monza non prende mai le misure del pressing nel primo tempo, come del resto tutta la squadra. Prova a salire di giri nella ripresa, ma a parte un timido sussulto all'inizio perde piano smalto e lucidità. La squadra in mezzo al campo non ha le giuste distanze e lui non riesce a far ripartire il gioco con maggiore velocità.
Rovella (dal 75'): 5,5 Prova a dare più idee nel finale, senza riuscirci e quando prova a pressare rimedia un giallo.
Guendouzi: 5,5 Anche lui alla prima da titolare patisce un pò di emozione, ma anche il fatto di giocare con una squadra che non ha i giusti meccanismi soprattutto in fase difensiva. Corre tanto, ma spesso lo fa a vuoto e quando ha la palla tra i piedi non ci sono traiettorie libera da imbeccare.
Vecino (dal 54'): 5,5 Entra con l'idea di irrobustire il centrocampo, ma la situazione non cambia di una virgola. Poco preciso in un paio di appoggi cerca di far valere i suoi centimetri ion area di rigore senza riuscici.
Luis Alberto: 5 Si prende una giornata di riposo in cui non riesce ad illuminare la scena e la manovra ne risente in maniera significativa. Senza le sue imbucate la squadra crea pochissimo e soprattutto oggi si nota la sua importanza.
Isaksen: 4,5 E' la novità di formazione che non ci aspettavamo. Il danese però parte a rilento mostrando un pò di timidezza quando ha il pallone tra i piedi. Tanta confusione anche nella fase difensiva in cui non riesce a trovare le misure del pressing andando spesso a vuoto e lasciando Marusic troppo solo contro due uomini.
Felipe Anderson (dal 54'): 4,5 entra piatto e spento. Non un guizzo e sempre palloni giocati all'indietro, con Marusic che spesso detta buone traiettorie in sovraposizone.
Immobile: 5,5 Segna il rigore che potrebbe sbloccarlo dal punto di vista mentale, ma come il resto della squadra va in tilt nel momento del pareggio del Monza. Colpisce un palo da buona posizione denotando un momento no dal punto di vista della fortuna e quando recupera un pallone con Di Gregorio si perde in un dribbling di troppo.
Zaccagni: 5 Parte bene conquistandosi un calcio di rigore, ma la sua partita in pratica finisce li. Prova a saltare l'uomo e pur riuscendo in diverse situazioni non trova mai la giocata giusta in rifinitura. Si spegne col passare dei minuti ed il cambio è tardivo.
Pedro (dal 75'): 5,5 Prova a dare una scossa, ma non ha modo di mettersi in mostra. Tocca pochi palloni senza incidere.
Sarri: 4,5 Squadra in completa crisi di identità che non riesce a dare un'impronta dal punto di vista mentale. Gioatori spenti e timorosi che si limitano a fare il compitino senza mai avere un pò di coraggio. Cambi alcuni tardivi altri incomprensibili come quello di Rovella che creano solo confusione quando il centrocampo sembrava aver trovato le misure.