header logo

EDITORIALE - E' finito il calciomercato e come sempre ormai accade nell'era Lotito la delusione pervade il cuore, l'anima e lo spirito dei tifosi della Lazio. La contestazione dello scorso giugno a poco è servita a far rinsavire il “proprietario” della prima squadra della Capitale con con cieca ottusità è andato oltre ogni più nefasta aspettativa. Ad un allenatore con curriculum sottodimensionato rispetto alla storia della squadra si sono aggiunti giocatori interessanti, ma di certo ben lontani dall'essere dei campioni. Quelli invece sono andati via, alcuni dei quali messi alla porta proprio da lui che nulla ha fatto per trattenerli pensando di potersi ergere a massima espressione calcistica in italiana. Lotito, in una estate movimentata per usare un eufemismo è stato artefice delle dichiarazioni più disparate tutte volte a glorificare il suo operato senza alcuna cautela. Sempre pronto a sfidare l'amore e la passione dei tifosi della Lazio dei quali non ha mai tenuto conto. 

Ho detto 10 volte più forte di Greenwood, sì, ma sapete che a volte io gioco. È vero, però, ho un altro nome giovane nascosto.

Questa è una delle sue dichiarazioni rivolta a chi questa estate gli chiedeva come mai non fosse arrivato Greenwood. Tutte bugie!!! Quel giovane tanto sbandierato non è mai arrivato come quell'obiettivo di ringiovanire la rosa è stato sconfessato quando al posto di Casale è stato acquistato un Gigot che il prossimo ottobre compirà 31 anni. L'ultima "surreale" giornata è andata in scena ieri pomeriggio quando anche Cataldi è stato spedito alla Fiorentina con un prestito con diritto di riscatto. Siamo andati a rinforzare una diretta concorrente che lo scorso anno è finita un solo punto sotto pur giocando una finale di europea. Si è lasciato il povero Baroni con soli 5 centrocampisti di numero. La situazione diviene tragicomica se si pensa che Castrovilli in tre anni ha racimolato la bellezza di 44 presenze totali, che Rovella lo scorso anno ha avuto problemi di pubalgia e che uno dei nuovi acquisti è ragazzo di 23 anni che viene dalla Turchia e che è alla prima esperienza in un club di alto livello. Non è il mancato arrivo di Folorunsho che determina la valutazione catastrofica di una campagna acquisti gestita in maniera “rudimentale” e "maccheronica". Quello che è mancato è l'amore verso questi colori, verso questa maglia, verso il popolo che la rappresenta da generazioni. E' mancato il rispetto nei confronti di quei giocatori che seppur reduci da una stagione fallimentare per tanti anni hanno difeso il simbolo di Roma regalando gioie e “trofei” al loro popolo. Claudio Lotito è un presidente che dovrebbe imparare a ringraziare la gente laziale. Non deve farlo con le parole, ma con semplici gesti. Non deve acquistare i giocatori più forti del mondo, ma deve dire la "VERITA'" a chi fa della Lazio una ragione di vita. Se non puoi acquistare i giocatori per via di una gestione preordinata della società bisogna uscire allo scoperto. Lotito dovrebbe evitare di umiliare e mortificare ogni qual volta ne ha la possibilità i sogni dei laziali. Basta proclami stucchevoli e dichiarazioni che spesso hanno il sapore della sfida. Lotito deve imparare a chiedere "SCUSA" quando sbaglia anche se non lo pensa. Lotito deve imparare a dare delle “SPIEGAZIONI” di come si è passati dall'obiettivo della scorsa stagione che era ritornare in Champions League a quello di quest'anno che è migliorare il settimo posto. Dietro questo “RIDIMENSIONAMENTO" che non può celarsi dietro la parola ristrutturazione ci sono stati degli errori commessi anche per non dire soprattutto da Lotito. Ammettere di avere sbagliato è sinonimo di intelligenza e non di debolezza. Sarebbe di certo una mano tesa verso quei tifosi che quest'oggi vedono il futuro di questa squadra irrimediabilmente incerto. Lotito dovrebbe imparare ad essere il primo tifoso della Lazio e dovrebbe al tempo stesso svestirsi dei panni del presidente. In una nottata come questa però quello che Lotito potrà imparare sicuramente è come si ama e si difendono questi colori. Quando inizierà la partita contro il Milan tutto le scorie negative accumulati da questa gente si trasformeranno in veleno sportivo pronto a trascinare i giocatori con l'aquila sul petto. “Show must go on” cantavano i Queen e lo spettacolo andrà sempre avanti perchè quando gioca la Lazio sarà ci sarà come sempre sugli spalti questa meravigliosa gente laziale. 

“CARO LOTITO ALLA LAZIO CI PENSANO I LAZIALI!!!”

CAMPAGNA ABBONAMENTI - L'amore dei tifosi della Lazio non conosce confini - IL DATO UFFICIALE
Lazio - Milan, lo Stadio Olimpico si prepara a commemorare Sven Goran Eriksson