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Dal palco della Festa dello Sport di Trento è intervenuto il Presidente della Lazio Claudio Lotito che ha parlato dei problemi del calcio italiano. 

Nuove norme

Il calcio necessita delle norme fondamentali per cambiare il sistema. Ora abbiamo le stesse regole per tutte le Serie, che non va bene. Come non va bene anche la responsabilità della squadra sul comportamento dei tifosi, perché tiene le società in ostaggio dei comportamenti a volte studiati di alcune persone. Bisogna ragionare su su alcuni ambiti: come il posto nominativo negli stadi e norme che reprimono in modo drastico alcuni comportamenti. La prevenzione va fatta nelle scuole, facendo capire ai giovani

Problema stadi

Torno a 20 anni fa, in Lega c’erano 42 presidenti tra Serie A e B e posi il problema della sostenibilità economica. Tra le altre cose serve costruire nuovi stadi e invece siamo rimasti con impianti vetusti. I patron coglioni che mettono i soldi però non esistono più. I fondi fanno investimenti di carattere finanziario ma ci sono i romantici che pensano che il calcio sia didascalico e possa suscitare emozioni. Servono norme per cambiare il sistema: i problemi della Lega Pro sono diversi da chi prende 4 milioni a stagione. Serve una norma diversa, i calciatori con i social sono aziende nell’azienda. 

Sanzione Uefa

Un altro tema è questo: 20 persone fanno un saluto nostalgico nello stadio e la società paga, ma che responsabilità ha? Servono nuove norme per non essere ostaggio di certe persone, servono norme per il riconoscimento facciale e poi un’azione di prevenzione nelle scuole per far rispettare le regole.

Aiuto da parte dello Stato

Non sono da solo perché c’è anche Galliani. Io mi sono battuto durante il Covid, perché mentre il cinema ha avuto 1,3 miliardi a fondo perduto il calcio ha avuto zero. Io sono riuscito a fare spalmare i debiti fiscali, ma solo grazie a una guerra atomica che prevede un pagamento mensile con il 3% di interessi e divisione su cinque anni. Io sento sempre che il calcio è stato agevolato, ma lo Stato ha avuto una cassa eccedente nell’anno successivo. Se continuiamo a sparare sul calcio tutti quanti, sembra che siamo i paperoni, ma non è così. I paperoni sono solo calciatori e agenti, ma noi dobbiamo fare i conti per portare avanti una società. 

La Lazio

Quando sono entrato nella Lazio il club fatturava 80 milioni e ne perdeva 84, con mezzo miliardo di debiti. Oggi non si potrebbe, abbiamo parametri ferrei su pagamento stipendi e patrimonio netto. Poi però non hai le norme che servono per aumentare i ricavi e contenere i costi. Un calciatore può essere considerato dipendente? Ci sono norme aberranti e retaggio di anni fa. Iniziamo a rivedere la figura del giocatore, che oggi ha i diritti di un dipendente e gli agi di un libero professionista.

Decreto dignità

Anche sul Decreto Dignità, vedo pubblicità di scommesse in tutto il mondo e noi ne subiamo solo le conseguenze. Chiediamo quindi una quota sulle scommesse, che sia 0,5 oppure 0,8 o 1%, che non incida sullo Stato ma sui concessionari. Se non paghi e non ti iscrivi al campionato salta la società, quindi dovremmo creare un combinato disposto di norme su scommesse e stadi che vadano poi a vantaggio dello Stato. Noi vogliamo anche essere benefattori, non come il fondo che non lo è, noi abbiamo una passione che ci trasporta, ma ci sono cinque o sei norme che servirebbero per sistemare la situazione.

 

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