Lazio, Dia: "Qui si gioca per vincere, ma non mi pongo obiettivi perchè..." - VIDEO
Oltre a Samuel Gigot è tempo di presentazioni alla stampa anche per Boulaye Dia che a Formello ha risposto per la prima volta da giocatore della Lazio alle domande dei cronisti presenti.
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Prima di rispondere alle domande c'è stata l'introduzione da parte del direttore sportivo della Lazio Angelo Fabiani.
Lo abbiamo già visto all'opera, come Tchaouna lo seguivamo da tempo. Speravo che l'epilogo potesse essere questo. Ci sono voluti un po' di giorni, non per colpa nostra o di Dia, ma per questioni tra l'entourage e la Salernitana. Quando sono state risolte le problematiche, ci siamo risentiti con lui e il procuratore e contrariamente, a differenza di quanto si dicesse, per noi è sempre stato una priorità.
Le prime parole di Dia
Chiedo scusa se parlo in francese, il mio italiano non è perfetto. Sono contento di essere alla Lazio, grazie al ds, ci abbiamo messo un po' di tempo ma alla fine sono contento di com'è andata la trattativa.
Un giudizio sulla squadra? Com'è giocare con Castellanos?
La squadra è molto forte, ci sono tanti giocatori di qualità. Posso muovermi io dietro al Taty o il contrario, mi muovo tra le linee e do una mano nella ricerca della profondità.
Cosa rappresenta per te la Lazio?
Si conosce la grandezza della Lazio, per tutti è uno step importante per migliorare. Qui si gioca contro le squadre migliori. Conta fare tanti gol, un attaccante si giudica da questo, dobbiamo fare del nostro meglio senza pensare a chi è stato qui prima di noi
La Lazio ha avuto sempre grandi attaccanti nel passato. Per te è uno stimolo o un peso?
Mettere un obiettivo alla stagione significa porre un limite, a Salerno non avevo detto 'quest'anno ne segno 16", ma ho pensato a farne il più possibile. Salerno è stata una tappa nuova nella mia carriera, poi un momento duro, non sento di dovermi rimproverare niente.
I problemi a Salerno come li hai vissuti?
Salerno è stata una tappa nuova nella mia carriera, poi un momento duro, non sento di dovermi rimproverare niente.
Che emozione è stata segnare sotto la Curva Nord?
Ho segnato un gol in casa, è sempre bello segnare e così lo è di più. Quando si segna si è sempre contenti e felici.
Senti la responsabilità di essere un giocatore importante?
Questo non lo sento, non sento il peso perchè siamo tutti importanti e tutti hanno responsabilità.
Il gol all'Olimpico contro la Roma è stato uno dei più belli della tua carriera?
E’ stato un bel momento, legato però anche a un episodio spiacevole perchè mi sono infortunato.
Che differenza c'è tra giocare nella Salernitana e nella Lazio?
Ho notato la qualità dei giocatori e degli allenamenti. Si è qui con uno spirito diverso, qui bisogna vincere e nient’altro.
Giocare in coppia con Castellanos è meglio perchè non c'è una vera competizione tra di voi?
La competizione fa bene, non ti dà più o meno pressione. L’importante è giocare bene per conquistare la titolarità o giocare in coppia con un altro attaccante.
Ti aspettavi di essere subito decisivo contro il Milan?
Con il Milan è stata la seconda presenza, mi aspettavo di essere decisivo, sì. Mi preparo per questo, perché quindi aspettare? Meglio farlo subito. Ero lì in attesa, impaziente, ma sapevo che qualcosa stesse succedendo.
Baroni ha richiesto più equilibrio per giocare con due attaccanti…
Giocare con due attaccanti significa avere una soluzione in più per segnare, è importante. Non conta chi segna, posso segnare io, il Taty o i centrocampisti. Naturalmente come ha detto Baroni devo impegnarmi anche nella fase difensiva per dare una mano.
Come hai vissuto il periodo in cui c'erano problemi con la Lazio?
Sono cose che fanno parte del gioco. Sei lì in attesa, impaziente, sai che qualcosa succederà.
Pronto a vivere una stagione in cui potresti fare meno gol e più assist?
Non è importante che arrivino da me, possono arrivare da chiunque. L’importante è arrivare a segnare.
Cosa ti chiede Baroni?
Giocare con due attaccanti significa avere una soluzione in più per segnare, è importante. Non conta chi segna, posso segnare io, il Taty o i centrocampisti. Naturalmente come ha detto Baroni devo impegnarmi anche nella fase difensiva per dare una mano.