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CALCIOMERCATO LAZIO - Ai microfoni di Lazio Style Channel è intervenuto il Direttore Sportivo biancoceleste Angelo Fabiani che ha parlato luce anche delle ultime voci di marcato.

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Vanno rimesse le cose al proprio posto, se ne sentono tante di sciocchezze e questo disorienta il popolo laziale. È giusto di tanto in tanto dire come stanno le cose, l'introduzione dell'uomo mercato biancoceleste in risposta alle tante voci degli ultimi giorni. Ho sentito parlare di subbuglio nello spogliatoio, questi opinionisti occasionali dovrebbero fare attenzione alle fonti e dare uno sguardo anche alle norme e alle regole. Dico questo rifacendomi al discorso di prima, la squadra ha fatto un ritiro straordinario, sono stato in continuo contatto con chi era in ritiro, ho visto le immagini degli allenamenti e ho parlato col mister. C’è un clima straordinariamente sereno e soddisfacente, qualcuno ha detto che da tanti anni non si respirava un’aria così positiva. Da qui a parlare di spogliatoio in subbuglio ce ne passa.

Tutta colpa della storia della fascia? 

Per saper comandare bisogna prima saper ubbidire, questo concetto non è riferito al nostro Cataldi per il quale c’è grande stima per la sua lazialità. Quando si parla di nuovo modus operandi, nulla togliendo al vecchio metodo che ha portato risultati, ma quando si cambia a livello di concetti per il futuro vuol dire che bisogna adattarsi al nuovo metodo. Non mi stancherò mai di dire che la Lazio deve riappropriarsi della Lazio. Io sono un dipendente della Lazio e tutti devono essere al servizio della Lazio, prima direi che tutti si erano impossessati di un pezzettino della Lazio. Dico ai tifosi che quando parlano con qualche dirigente e giocatore devono prestare attenzione a ciò che pensano, non a ciò che dicono perché ciò che dicono non corrisponde al pensiero. Mi dispiace quando si parla di un Fabiani che dice qualcosa per prendere in giro i tifosi, questo non lo tollero. Sono abituato a sottostare a delle regole, se viviamo al di sopra delle regole diventiamo qualunquisti e nel qualunquismo si infilano i furbacchioni. Spiego la battuta sui consigli del diavolo, il diavolo è tentatore e la volpe è furba, difficilmente possono passare. Io amo proteggere le persone leali, le persone che quando parlano esprimono il loro pensiero”. 

La società è soddisfatta di questo processo di cambiamento nelle scelte fatte?

Siamo a un buon punto perché è evidente come si fosse chiuso un ciclo. Del resto ci sono state attribuite responsabilità circa i due tecnici che si sono dimessi. Per arrivare a un atto estremo della divisione ci deve essere qualcosa. A Coverciano dicono che la parola d’ordine è non dimettersi. Le cose non stavano come venivano raccontate anche dall’interno dello spogliatoio. Io ho 63 anni e sono nato a Roma, conosco la città e non è facile per un dirigente lavorare nella propria città, ma da un lato ti agevola perché conosci il pensiero di tutti. Quando lo scorso anno dissi di prestare attenzione a tutti quanti perché a fine anno avrei dato le pagelle, questo significa che avevo capito come qualcosa non stesse funzionando. Oggi qualcuno mi sottoponeva una dichiarazione di Luis Alberto, verso il quale va tutta la stima calcistica e professionale, ma non bisogna prendersela sempre con il presidente. Ho fatto una forzatura per il rinnovo di Luis Alberto, il presidente segue le direzioni mie e dopo sei mesi lo spagnolo dimostra di non avere più gli stimoli. Se si chiude un ciclo e si sceglie di guadagnare di più è giusto dirlo. Nel calcio l’ingratitudine è il sentimento principale, ma c’è sempre un limite.

I tifosi si chiedono se questa società capisce quali errori sono stati commessi?

Soltanto chi dorme in casa tutto il giorno non commette errori. Il tema è un altro, va fatta salva la professionalità e l’idea di fare le cose fatte bene. Possiamo prendere un giocatore che ha fatto venti gol lo scorso anno e poi non gliene va bene una. Di errori ne abbiamo fatti e lo sappiamo, io però non parlerei di ridimensionamento ma di rilancio. Ci vorrà tempo, dall’oggi al domani non si ricostruisce nulla, stiamo ricostruendo un qualcosa di importante per il prossimo triennio e per consegnare ai tifosi una squadra che li faccia divertire. Io parlo di modelli come Atalanta e Feyenoord, andare su giovani con certe caratteristiche anche con esperienza europea. Qui se prendiamo un giocatore retrocesso viene giù il finimondo, questo appartiene però anche ai tifosi. Sono più esperti di noi e conoscono i giocatori perché vedono partite h24. Se invece un giocatore retrocesso lo prende un’altra squadra si fanno manifestazioni, io non capisco questa diversità. I tifosi però hanno capito cosa stiamo facendo, c’è qualche trombone che è anche anti-laziale e sta facendo il gioco di altri.

Come si convive con certi modelli e la diffidenza che c’è in città?

Non è questo il punto, non voglio entrare nel merito delle contestazioni al presidente perché Lotito non ha bisogno della mia difesa. Non so perché ci siano determinate contestazioni, se la devo dire tutta non è un problema che mi riguarda. Certo mi dispiace, conosco il presidente e ho già detto che non mi ha mai fatto forzature. Sono 11-12 anni che mi sento a mio agio, sto cercando di portare migliorie. Lotito non tira fuori i soldi è un’altra bestemmia, Lotito di soldi nella Lazio ne ha messi tanti. Non voglio inimicarmi nessuno perciò andiamo all’estero. Io mi vergognerei a vincere un trofeo slealmente, la cosa bella è vincere con le proprie forze e per questo quando accettai di occuparmi della prima squadra dissi al presidente che c’erano tante cose da rivedere. Bisognava rivedere tutta l’organizzazione, non ultima quella tecnica e sportiva. Sono un ambizioso per natura, sono nel mondo del calcio da anni. Qualcuno mi rimprovera di non aver vinto, nella vita non conta vincere materialmente ma la mentalità che è una cosa diversa.

Il mercato è finito? 

Non è finito. Il mercato è come il dio danaro, non dorme mai. Va fatta una riflessione. Ci sono delle norme che impongono determinate azioni. La norma della lista non l’ho inventata io. In Europa addirittura devi levare un altro giocatore. Se faccio entrare due over ne devono uscire due. Chi esce? Zaccagni, Romagnoli, Isaksen, Tchaouna? Fare mercato è difficile. Si cercano giocatori 2003/04 perché non rientrano nella lista. Trovarli all’altezza è sempre più difficile. Quando la notizia va in giro sui social, arrivano le squadre più grandi e se li prendono. Avevo individuato centrocampista del Metz (Camara). Come è apparso sui giornali è arrivato il Monaco e se l’è portato via. Sono costretto a non far uscire niente. Quando un nome viene accostato alla Lazio gli intermediari vanno a bussare alle porte di altri club. Non si può competere con i colossi del calcio che dietro a loro hanno multinazionali. A volte i club chiamano giornalisti e procuratori per far lievitare i costi. Bisogna sapere convivere con queste acque agitate”.

Fair Play finanziario?

Molte squadre non possono fare le coppe europee perché non rispettano il fair play finanziario. Sono norme che non ha inventato la Lazio ma le rispetta. Dobbiamo preservare l’integrità della Lazio per il rispetto di tutti i tifosi.

Abbonamenti?

Ma di cosa vogliamo parlare. Il tifoso laziale è innamorato terminale. Non è una sviolinata, di solito sono abbastanza burbero. Stiamo parlando del nulla nel nulla. Molte critiche anche giuste che ci hanno rivolto i tifosi sono nate sul volersi fidare dei soggetti che predicavano bene e razzolavano male. Non si può nascondere che i tifosi hanno contatti con Fabiani, con i giocatori o i magazzinieri. Bisogna vedere cosa gli hanno raccontato però. Io accetto tutto. Se qualcuno ritiene di aver fatto il suo tempo alla Lazio deve andare via. 

Sana Fernandes?

Il mondo dei social è tremendo. Sana Fernandes è un classe 2006. Lo abbiamo preso, fatto allenare e avvicinato alla prima squadra. Ha fatto un post dettato dal management. Ha capito di aver fatto una cazzata e lo hanno fatto rettificare. Sana è un giocatore sul quale la Lazio ha investito. Se qualcuno lo vuole deve venire qui da me e dirmi quali sono le intenzioni, altrimenti resta qui perché ha firmato un contratto. Non ho capito se la Lazio è diventata un bersaglio, ma ripeto, la Lazio non è figlia di un dio minore.

Greewnood? 

Volevamo prenderlo già lo scorso anno. C’è stato un intoppo tra società e calciatore, sappiamo tutti quale è stata la sua problematica. Quest’anno un agente ci ha presentato l’idea di prenderlo. Si è aperta un’asta gigantesca, cosa che poteva durare fino a un certo limite. Abbiamo offerto 22 milioni di sterline per il 50% del giocatore, circa 27 milioni di euro. Ha preferito un’altra strada. Nella vita i migliori affari sono quelli che non si fanno. Voglio Rovella, Cataldi, Zaccagni, giocatori che sono legati alla squadra. Questi mercenari sono trappoloni. Potrei vendermi per 50 euro in più ma non sarei un uomo. Questo è quello che mi hanno insegnato i miei genitori. Auguriamo le migliori fortune a Greenwood.

Castrovilli? 

Giocatore straordinario, ha avuto problematiche con due interventi. Abbiamo fatto tutte le verifiche del caso e certificato la stabilità del ginocchio. La preparazione che sta ultimando fa si che Castrovilli abbia qualche deficit. Stiamo facendo un tipo di percorso per preservare l’atleta. Ha fatto un lavoro incredibile sull’arto operato che è diventato più grande dell’altro. Castrovili e il suo procuratore Lucci, che ringrazio molto, hanno chiesto un anno di contratto per mettersi in discussione. Il ragazzo ha detto secondo, terzo e quarto ve li firmo in bianco.

Castellanos?

L’offerta è arrivata, ma l’abbiamo rispedita al mittente perché andremmo contro al nostro metodo. Viviamo in un modo di denaro. Se arriva un’offerta irrinunciabile uno la valuta. Non è quello che ci hanno offerto che ci poteva far desistere. È un giocatore con qualità importanti, ma deve dimostrare il proprio valore nel prossimo futuro. Noi siamo vigili per osservare la sua eventuale crescita. Il mister ha detto di volerlo nella propria rosa così come Noslin che ha avuto al Verona. Può fare esterno e prima punta. Baroni è tranquillo e sereno in quel ruolo e ci ha chiesto eventualmente un esterno che corrisponde a determinate caratteristiche. Da qui ad agosto possono accadere tante cose.

Lavoro duro? 

Ci sono state difficoltà dovute alla preparazione. Baroni ha un modo duro di preparare la squadra. Ci sono stati carichi di lavoro incredibili. Con fisici importanti ci vuole più tempo per carburare, ad esempio Dele, Romagnoli e Tavares. Sto iniziando a vedere brillantezza. La cosa che mi è risaltata è che nonostante la mole di lavoro di ragazzi ai box se ne sono visti pochissimi.

James Rodriguez? 

Non lo prenderò mai. È un ragazzo di 33 anni e negli ultimi anni non ha mai superato le 12/13 partite. Ha fatto l’ultima Copa America molto bene. Prendere il ragazzo per uno, due anni andrebbe contro qualsiasi logica. Tutto il rispetto per il giocatore ma vanno fatte valutazioni a 360 gradi a livello anagrafico e sia di minuti giocati. Preferiamo altre scelte e andare su altri profili. Molti nomi che leggete sui giornali sono veicolati da procuratori per mettere. Il giocatore in questione non lo sa neanche Fabiani figuratevi se può saperlo il sito o la stampa.

 

 

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