header logo

Arrivano dai canali ufficiali della Lazio le parole di Felipe Anderson che contro il Sassuolo giocherà la sua ultima partita con la maglia biancoceleste prima di tornare in Brasile al Palmeiras.

Se riuscirò a dormire prima della sfida col Sassuolo?

Eh, siamo arrivati quasi all’intervista più difficile. Anche se sapevo che un giorno sarebbe successo, non so cosa proverò però sicuramente sarà una bella giornata e difficile. In questi ultimi mesi ho avuto tempo di ragionare, mi sono goduto tutto e ho avuto tutto qui. Questa scelta l’ho fatta col cuore insieme alla mia famiglia. È difficile dire addio, una parola che non voglio dire alla Lazio e alla sua gente perché li porterò sempre nel mio cuore. Mi mancherà, sì.

Seconda avventura? 

Quello che dico sempre, è più di una squadra per me la Lazio. Da quando sono arrivato a oggi ho vissuto un po’ di tutto: momenti bellissimi, incredibili e difficili. Poi, soprattutto, quando non giocavo e la Lazio mi ha ripreso dandomi tutta la fiducia come se non fossi mai andato via. Questa è una cosa che vale più del calcio, più di tutto.

Cosa mi ha dato la Capitale? 

Affetto, quello che ho avuto e ha avuto anche la mia famiglia ovunque andassimo. L’Italia è il paese più bello del mondo, l’affetto della gente ci ha colpito di più. 

Cosa hanno in comune con i brasiliani? 

Sono molto espressivi, è stato facile fare amicizia qui. La parola romana che ho detto di più? Aoh.

Cosa mi mancherà? 

Penso la mia routine, sempre verso il calcio. Abito sempre vicino a Formello. Quella routine di venire qui e di trovare sempre i tifosi fuori.

La prestazione più vicina alla perfezione di quel Lazio-Sampdoria del 2015? 

Per la vittoria e per come mi sono sentito, sono state due Atalanta e Milan dello scorso anno. Abbiamo fatto una grande prestazione, ma come quella contro la Sampdoria è difficile.

 

Lazio, 29 agosto 1998 la prima Supercoppa Italiana: il ricordo della società
Lazio - Sassuolo, la conferenza pre gara di Tudor: ecco quando