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Ai microfoni di bttfnews.com il decano dei procuratori italiano Dario Canovi ha parlato della cessione di Sergej Milinkovic Savic all'Al Hilal e del pericolo che il calcio arabo potrebbe creare a quello europeo in termini di interesse.

MILINKOVIC

“I soldi prevalgono sulla gloria. Una cosa è giocare nella Juventus o in un grande club europeo, un’altra cosa è andare a giocare in Arabia che è un campionato di figurine. Quando un giocatore come Milinkovic-Savic preferisce andare in un campionato poco interessante come quello arabo ritengo che sia una sconfitta per il calcio. Pensavo fosse più ambizioso. Chiaramente è difficile dire di no ai tanti soldi che ti offrono, però non ne avrebbe guadagnati pochi altrove e soprattutto c’era tempo per andare a guadagnare quei soldi tra due o tre anni”.

PERICOLO ARABIA PER IL CALCIO EUROPEO

“Io non ci credo nell’Arabia. Credo che ci sia una tradizione nel calcio. Credo che vedere due squadre come Milan e Juventus che si affrontano da 100 anni sia un’altra cosa che vedere due squadre arabe che fino a due anni fa nemmeno esistevano. Ho l’impressione che lì succeda quello che è successo al calcio cinese. Però c’è una profonda differenza: in Cina andavano calciatori a fine carriera qui invece vanno anche giocatori che ancora posso dare molto dal punto di vista tecnico. Probabilmente c’è l’interesse di lanciare il paese anche sotto l’aspetto geopolitico però non credo nessuno mai si appassionerà a una partita tra una squadra di Jeddah e una squadra di Riad. Il calcio Inglese è bello anche perché è un calcio che esiste da 150 anni”.

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