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Dalle pagine della Gazzetta dello Sport arrivano le parole di Miroslav Mihajlovic il figlio di Sinisa che ha parlato di suo padre e di alcuni aneddoti passati ed anche della partita tra Lazio e Bologna di domani sera. Oggi Miroslav occupa un posto nello staff tecnico dell'U16 del Bologna, ma come da lui ammesso vive questa partita in maniera speciale. 

Il ricordo di Sinisa

Non ho molti ricordi diretti di papà giocatore: ho cominciato a “scoprirlo” negli anni in cui faceva l’allenatore. Andavo a molte sue conferenze stampa o al campo ma non è che lui mi abbia mai detto di provare a fare il tecnico. É stata una cosa inconscia. Assorbivo. Ho giocato a calcio, ero un centrale di piede destro. Pensavo che non sarei mai riuscito a fare l’allenatore; poi un giorno mi sono detto: allenare è ciò che amerei di più, ci provo. E dopo l’esperienza all’Urbetevere sono qui, per imparare.


Due anni senza papà

Non so se questo tempo sia passato lento o in fretta. Ma sono stati due anni tosti. Molto tosti. E che tu voglia o no la mente cade sempre lì ma ho sempre pensato che ogni pensiero negativo vada trasformato in impulso positivo: io, per esempio, sterzo subito su ciò che lui ha saputo trasmettere a noi di famiglia, a tutti.


Un insegnamento 

Che tutto ce lo si deve guadagnare. Nessun regalo. Che nessuno mi regali nulla. Valgo? Non valgo? Sono Miroslav: devo mostrare cosa sono non in base al mio cognome.

Lazio - Bologna

È la partita di papà. Sarò all’Olimpico e mi piacerebbe avere una di quelle sciarpe doppie, con gli stemmi di entrambe le squadre”, scherza, mostrando un sorriso genuino. Sono cresciuto come tifoso laziale, ma il Bologna è parte della mia famiglia, grazie a tutto quello che papà ha fatto per il club e per me. Vinca il migliore!!!

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