Lazio - Monza, Baroni: "Partita ad alto rischio, ma abbiamo analizzato gli errori e lavorare per una settimana è oro..." - VIDEO
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Alla vigilia della sfida casalinga contro il Monza è intervenuto in conferenza stampa il tecnico della Lazio Marco Baroni che ha presentato la sfida contro i brianzoli.
La conferenza stampa inizia con un momento di raccoglimento in memoria del giornalista Gabriele De Bari scomparso nella giornata di ieri.
Che insidie nasconde la gara contro il Monza?
È una partita ad alto rischio. Il Monza è in difficoltà però ho visto che è centrata e si sta giocando le ultime possibilità. Dobbiamo essere concentrati sulla prestazione, con determinazione e ferocia agonistica.
Un giudizio sul calciomercato?
Il mercato è stato di prospettiva, è chiaro. Sono arrivati tre ragazzi, un 2003, un 2004 e un 2005. Giocatori che nella totalità hanno 70 presenze. Da parte nostra c'è la massima intenzione di velocizzare i miglioramenti dei ragazzi, abbiamo già iniziato a inserirlo, compito mio creargli le condizioni di miglioramento veloce. Per far sì che diano una mano al gruppo.
Le scelte sulle liste…
Sull'esclusione dei nuovi nella lista Uefa hanno inciso due fattori. Il primo, già detto poco fa. Il secondo il gruppo squadra che ha meritato la qualificazione, quindi ha meriti in più dei nuovi. Su Pellegrini: è una mia scelta, assolutamente. Chiaramente nasce da alcune considerazioni. La prima che all'interno della squadra io fondo tutto su una sacralità, il gruppo viene prima dei giocatori e allenatori. Questo sta dentro il sacrificio, la capacità di dare tutto in allenamento, il 120%, non il 70-80%. Da questo punto di vista Luca credo possa avere un'opportunità da questa scelta, è una porta aperta, non chiusa. Anzi, lo ringrazio perché ha lavorato questi due giorni. Voglio vedere ogni giorno la voglia, la dedizione di rientrare in squadra. Ho già dimostrato nella prima parte di campionato. Luca ha fatto quasi l'intero minutaggio dello scorso campionato, sono l'allenatore che ha avuto più fiducia in lui, solo a Cagliari ha avuto minutaggio maggiore. Questa la mia scelta illogica, ma logica.
Mancanza di vittoria allo Stadio Olimpico da novembre. Gli avversari hanno imparato a conoscervi?
Non vincere in casa ci fa male, ci dà fastidio. Per questo sembra che ci sia una gara facile, non lo è per niente. Dobbiamo tirare la miglior prestazione possibile. Spesso le squadre ci aspettano, si abbassano, non è facile. Abbiamo analizzato gli errori commessi, ci stiamo lavorando, abbiamo qualche settimana in più per poter lavorare. Per me è oro colato. Tutto questo passa dal campo, all'interno del campo dobbiamo trovare le soluzioni per migliorarci, abbiamo questa necessità. Dobbiamo fare uno step ancora, sarà importante e decisivo.
Come sta Tavares?
Nuno e Lazzari saranno della partita. Se non dall'inizio, a gara in corsa.
Sul mercato delle altre? Spostano gli equilibri in classifica?
Non mi interessa, ho ancora di più grande convinzione e fiducia nel gruppo squadra. Parlo del lavoro, della sacralità. Il fatto di aver reinserito Hysaj e Basic, è perché hanno 180 allenamenti con noi. Siccome si sono allenati sempre con grande dedizione, anche fuori ruolo, hanno sempre dato se stessi. È importante chi gioca ma anche chi non gioca. Questo è un valore che deve essere trasferito alla squadra, conta pure quello che si spende anche se non viene utilizzato. Il mercato a volte può essere un disturbo, noi dobbiamo continuare a credere in noi. Abbiamo chiuso gli "sportelli", siamo ripartiti senza intromissioni di pensieri esterni. Ora la testa è solo nel lavoro, solo il senso di sacrificio di cui parlo sempre ci può portare a rimanere e raggiungere ciò che vogliamo. Non c'è mercato che tenga. Non conosco dirigenti e società che fanno mercato per peggioorare la squadra. L'ha detto il diesse, si parla di condivisione, c'è il presidente che mette il budget, il ds che sceglie, l'allenatore che allena. Io penso a chi ho e migliorare chi alleno. Io non guardo mai gli altri, ma a casa mia. Questa convinzione la passo alla squadra. Fiducia illimitata nel gruppo, le soddisfazione le andiamo a prendere in campo, non le aspettiamo dagli altri.
Rigore ieri per il Como?
Non l'ho visto. Come faccio a vedere gli altri? Perdo energia se guardo gli altri. Io voglio fare i punti, non devo vedere gli altri. Che devo pensare, che le altre non vinceranno più le partite. Io voglio andare a prendere i punti sul campo. Non l'ho visto, non lo voglio commentare, non mi interessa veramente.
Un commento però alle parole di Fabregas?
Parlo di Fabregas, guardo il suo calcio. Gli faccio i complimenti, mi piace come gioca il Como. Stop.
Castellanos puoi migliorare in zona gol e può in futuro diventare un trequartista nel ruolo Dia?
Questo sta nella mobilità. Quando cerco di cucire un gioco alla squadra, lo faccio per caratteristiche. Se uno va in profondità, allora io gioco in modo diverso. Taty lo sa, è forte, a me piace questa mobilità fuori zona, sennò neanche Zaccagni non si trova lì a fare gol. Io sono contentissimo di lui, ha tante possibilità di miglioramento, non vanno visti solo nel gol. Chiaro, è una punta e si chiedono i gol soprattutto, ma sono contentissimo di lui. C'è da mettere dentro un altro passettino. Ma non solo lui, tutto il reparto deve diventare più prolifico. Lavoriamo su questo.
C'è speranza di recuperare Hysaj nelle partite europee?
Avete già capito la sua presenza nella lista. Spero chiaramente di riaverlo il prima possibile, è bastato vedere nelle tre partite giocate il contributo che ha dato, io non avevo avuto dubbi. All'inizio c'erano state scelte diverse societarie, non posso entrare nelle questioni economiche. Quando si è riaperta la porta è tornato con noi.
Con il ritorno di Vecino e l'arrivo di Belahyane può tornare ad un centrocampo a tre?
Non escludo nulla a centrocampo. Fino a che i calciatori offensivi si sacrificano, li possiamo sostenere. Quando qualcuno cade di condizioni o ci sono situazioni diverse per l'avversario, non è escluso che possiamo giocare a 3 a centrocampo. Vecino è importante, è vicino al reintro come Patric. Sono quasi due acquisti, sono stati lontani tanto tempo. Sono un valore aggiunto straordinario.
Cosa è mancato a Castrovilli e come vi siete lasciati?
Ragazzo top, giocatore che ha avuto problematiche. Stava bene, ha avuto una ricaduta, non è facile ripartire dopo tanto tempo. Io con tutti ho un rapporto leale, quando dici la verità, va bene così. Io non prendo mai in giro i calciatori. Ci ho parlato, si è sempre comportato bene, per il suo percorso pregresso aveva bisogno di più spazio, qui non c'era.
Isaksen sembra aver fatto uno scatto in avanti?
La parolina magica è fiducia. Qua si vuole tutto e subito. Non è facile. Vale anche per altri squadroni, nomi importanti con percorso importante che hanno faticato per anni. Io vedo un grande potenziale, va liberato con la fiducia, ora sta bene e quindi siamo contenti della sua crescita.
Differenza tra rendimento offensivo in casa ed in trasferta?
Questa squadra vince le partite se gioca bene. Non possiamo fare partite stando bassi davanti alla nostra area. Sennò lo farei. La nostra identità è basata sul gioco, quindi a volte ci sono situazioni in cui si può essere un po' scoperti. In casa un po' risultati casuali. Con la Fiorentina due situazioni contro e due gol subiti. Io sono orgoglioso per quello che la squadra è riuscita a fare. Ci si può innervosire, peccato per il palo finale di Pedro. Noi non possiamo uscire dalla nostra prestazione. A volte ci vuole solo più attenzione.
Noslin e Tchaouna a che punto sono?
Sono due ragazzi, li lego al discorso di prima, hanno grandi potenzialità. Hanno la mia piena fiducia, si sono calati entrambi in un ruolo che avevano fatto meno. Io sono straconvinto delle loro potenzialità. Stiamo lavorando forte su di loro, sotto tutti gli aspetti. Fisico, tattico e mentale. La Lazio è uno scalino e un livello da salire insieme, loro possono stare lì sopra.