Lazio, Hernanes: "Vedere giocare la squadra di Sarri è un piacere, le qualità dei giocatori top si adattano al suo gioco..."
Gradita visita questo pomeriggio a Formello dove è arrivato l'ex centrocampista biancoceleste Hernanes. "Il Profeta" come veniva chiamato ai tempi in cui indossava la maglia biancoceleste ha poi parlato ai microfoni di Lazio Style Radio dove ha spiegato le sue emozioni nel tornare in un luogo che lo ha lanciato alla ribalta del grande calcio.
IL RITORNO
"Sono passati 9 anni da quando uscii da quel cancello a Formello. La forma fisica l’ho persa, rispondo questo a chi mi chiede di tornare a giocare. Se sogno di aggregarmi al gruppo di Sarri? Squadra che vince non si tocca, in Brasile diciamo così, quindi è giusto che il mister lasci tutto così. Per me è piacevole vederli giocare, la palla scorre, i giocatori corrono quindi è stato bello vederli in allenamento. Sono contento, sperando di agguantare la Champions".
IL CALCIO NEGLI ULTIMI ANNI
"Cosa è cambiato? I ritmi sono cambiati, non tanto la corsa in sé, ma il pallone viaggia più veloce. La mentalità è cambiata. Sarebbe bello giocare in questi tempi qui. Io prima di essere un calciatore non ho mai avuto una squadra del cuore perché io guardavo i giocatori. I giocatori come Felipe Anderson, Milinkovic, Luis Alberto, Pedro, il mio sguardo va a loro. Questo gioco che Sarri è riuscito a mettere in opera fa sì che le loro qualità si adattino ancora di più. Qui ci sono giocatori di classe top".
COME E' CAMBIATA FORMELLO
"Venire qui al Centro Sportivo dopo tanto tempo e vedere la Lazio che da quel periodo ha mantenuto l’asticella sempre alta mi fa piacere. Arrivando qui ho visto che il centro è totalmente cambiato. Quando giocavo qui dicevo “è il quartier generale di una squadra che vince lo scudetto, da Champions”. Il lavoro che si fa negli anni ripaga sempre. Non è un caso che la Lazio sia qui. Vedo un ambiente maturo.Sarri ha fatto un grande lavoro, merita di centrare un obiettivo così importante. Per il club, il presidente, Tare che sono tutti ancora qui.
IL 26 MAGGIO
"Il 26 maggio è una data entrata nella storia. Si festeggia ancora. La ricordo come una delle gioie più belle mai vissute perché prima di arrivare qui a Roma avevo già una connessione speciale con la città. Il mio film preferito è "Il Gladiatore", mio figlio si chiama Maximo. Arrivando qui, i tifosi, il percorso, vincere quella partita, sapevo che facevo parte della storia".
RIMPIANTI
"Sono caratterialmente fatto così, quando ho qualcosa in mano do tutto in quel momento. Ho dato tutto ciò che potevo dare, avevo voglia di portare la Lazio a vincere lo scudetto. Ho fatto tutto per arrivare a certi obiettivi. Non ci sono riuscito ma ho dato tutto quindi non ho rimpianti. Sono rimasto male in occasione di quel Chievo - Lazio quando al mio secondo gol partii da centrocampo e portai la palla fino in porta. Le tv fecero vedere solo quando partii dalla trequarti".
BRASILAZIO
"Ho parlato coi compagni brasiliani in allenamento e gli ho chiesto come stavano. A Marcos Antonio dico di avere pazienza perché è arrivato in un momento particolare, con giocatori nel suo ruolo che da anni fanno la differenza.Ha voglia di imparare, è umile ed è bravo. Felipe lo vidi fare cose che mi stupirono. Ora è bello vederlo così maturo, anche come uomo, perché la persona che sei fuori la porti anche dentro al campo".
PEDRO E LUIS ALBERTO
"Io essendo un giocatore che ha imparato con gli allenamenti a calciare sia col sinistro che col destro capivo sempre se il giocatore fosse destro o mancino. Pedro lo vedo come uno dei pochi che sappia usare il destro e il sinistro alla stessa maniera. Ho caratteristiche simili a Luis Alberto, ci piace calciare da fuori area ma lui fa tanti assist, io meno, tiravo di più".
SERIE A -
"La vedo con interesse perché non ho capito come il Napoli possa aver fatto questo campionato così travolgente. Le altre sono un po' altalenanti".
COSA FAI ORA
"Vivo a Torino dove ho due ristoranti, un agriturismo dove faccio il vino e ospitalità. Sono già arrivati alcuni laziali. Faccio il sommelier, ho imparato in Italia perché l'Italia mi ha coccolato così tanto che mi sono innamorato di questa attività. Roma è la città più bella del mondo e mi piacerebbe avere un locale qui".