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Dalle pagine della Gazzetta dello Sport ha parlato Klaus Isaksen, il padre dell'attaccante della Lazio Gustav che ha svelato i segreti dell'ultima rete contro il Napoli e raccontato alcuni aneddoti legati all'esperienza in biancoceleste del calciatore.

Il gol segnato al Napoli mi ha ricordato le partitelle nel nostro giardino, trasformato in un piccolo campetto per accontentare Gustav e i suoi tre fratelli. Passai un pomeriggio intero a spostare i vasi…Anni fa lo trasformai in una sorta di campetto. Gustav era il più piccolo, ma i fratelli più grandi e i loro amici lo coinvolgevano sempre in una serie di sfide: palleggi, tiri in porta, dribbling. Lui l’ha sempre riconosciuto, per questo gli deve tutto.

Prestazione contro la Lazio? 

Una delle migliori in carriera, in effetti. Segnò all’andata e al ritorno, ma contro le grandi squadre si è sempre esaltato. Nell’Under 19 del Midtjylland, a 17 anni, segnò due gol al Manchester United in Youth League. Lo stadio era pieno, lui prese il pallone, scartò tre o quattro giocatori e segnò. C’erano dozzine di scout da mezza Europa. 

Quanti club l’hanno cercato in questi anni? 

Molti. Anche squadre italiane importanti, ma non voglio fare nomi. Sarri è stato fondamentale per lui. Gli ha fatto capire quanto conta la tattica da voi, e anche l’importanza del sacrificio. Con Tudor, invece, non ha avuto possibilità. Il feeling con Baroni è nato in ritiro. Gustav è stato uno dei primi a fare un colloquio. Gli ha ribadito la sua fiducia e gli ha prospettato un’annata da titolare. Mi racconta che si divertono. Il gruppo è unito, non hanno limiti e puntano a qualificarsi in Champions. Baroni gli sta dando quella continuità che gli è mancata l’anno scorso, soprattutto dopo l’addio di Sarri. Se nello spogliatoio si parla di scudetto? So che l’obiettivo è il quarto posto, poi chissà…

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