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Alla vigilia della sfida contro la Lazio è intervenuto il tecnico del Monza Alessandro Nesta che ha presentato la sfida contro i biancocelesti.

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L'avversario

La Lazio è squadra che non molla mai e che ci crede fino alla fine, ma rispetto alle statistiche che dicono che loro spesso segnano alla fine e che noi spesso prendiamo gol sul finire della partita, credo poco. Abbiamo preso gol con l”Inter e la Fiorentina, ma nelle altre partite siamo sempre stati sul pezzo, non siamo una squadra che arriva stanca a fine incontro.

Le Lazio

 Sono stato al Milan, ho fatto dieci anni di Milan, ma sono sempre stato considerato come un laziale che andava al nord. La Lazio è la mia famiglia, andare allo stadio con mio padre e mio fratello in Curva. Da quando avevo 8 anni ho iniziato a giocare lì, per me è sempre una cosa speciale. Lunedì contro il Cagliari sono stato all'Olimpico, era tanto tempo che non ci andavo. È stato bello perché era tanto che non ci andavo e mi ha fatto piacere. Uno può criticare quanto vuole, ma i fatti dicono che la Lazio ha sempre avuto buone squadre, alcune stagioni anche molto interessanti rischiando anche di giocarsi lo Scudetto. Noi romani spesso siamo molto critici, esigenti. Roma è una città importante dove tutto è amplificato, anche nel calcio, però per me il percorso della Lazio in questi anni è stato ottimo. Ha tirato fuori giocatori anche semi-sconosciuti che sono diventati grandi campionati. Per me è stato sempre fatto un buon lavoro, poi ognuno ha le proprie aspettative.

La rabbia per le decisioni arbitrali?  

Dobbiamo sfruttarla. Quello che è successo è successo. Zero alibi. Dipende solo da noi cambiare la classifica.

La tattica

Cerchiamo di crearlo con i movimenti, creando un buco al difensore. Non credo che serva star fermo nello spazio. Se ti fermi ti vedono, sei leggibile. Quando difendi, o chiudi oppure devi stare attento a non lasciare buchi. È chiaro poi che Del Piero e Rondinho lo spazio lo trovavano comunque dove tu magari non lo vedevi.  Quanto all’ipotesi di giocare palla a terra noi proviamo ad uscire: è chiaro che se ti pressano alto allora punti su Djuric, se sono bassi, puoi giocare palla a terra con Maric. Va considerato comunque che il calcio moderno è diverso da quello del passato.  Il calcio tuttavia resta uno sport di contatto. Izzo è contatto fisico. Non posso certo dirgli di non essere quello che è.

In mezzo al campo chi sceglierà da lanciare dal primo minuto fra Bianco, Bondo e Pessina? 

Non lo so, vediamo. Farò le mie valutazioni. Ci saranno Petagna e Birindelli che sono convocati. D'Ambrosio invece è fuori come anche Ciurria che sta svolgendo un trattamento. Tutti gli altri ancora fuori.

Numeri strani

Abbiamo numeri strani, è vero: abbiamo subito un solo gol in più dell’Inter e gli stessi dell’Atalanta. Essere ultimi fa specie, ma avremo soddisfazioni e prima o poi raccoglieremo ciò che meritiamo.  La strada non va lasciata, prima o poi i risultati arriveranno.

Rovella, l’ex dell’incontro

Rovella è diventato forte, è dinamico ha percussione:  giusta la chiamata in nazionale.

Nesta, è soddisfatto delle convocazioni con la Nazionale di Maldini e Bianco? 

"Siamo molto contenti per Daniel Maldini perchè la seconda convocazione è ancora più importante. Felice anche per Bianco che è stato chiamato dall'Under 21.

Ai suoi difensori ha dato qualche consiglio, anche per quanto riguarda i contatti? 

Io non insegno niente perché non sarei capace a difendere al giorno d'oggi. Questa è la mia sensazione, non mi lamento ma credo che non sia giusto così. Anche perché se no Izzo non dovrebbe più giocare.

Cosa pensa delle parole dell'allenatore del Milan Fonseca che ha dichiarato di aver avuto più difficoltà a giocare contro la sua squadra rispetto alla sfida vinta in casa del Real Madrid? 

Ha trovato il Real Madrid più facile? Non capisco, credo sia un fattore meramente mentale. Noi non andiamo sempre a uomo, non è la nostra filosofia.

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