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Al termine della gara vittoriosa contro il Torino è intervenuto in sala stampa il tecnico della Lazio Marco Baroni che ha risposto alle domande dei cronisti.

La partita

La squadra ha fatto benissimo anche dal punto di vista difensivo. Credo che dal punto di vista presuntivo ci mancano dei punti, la partita di Firenze fondamentale perché preferisco perdere con una bella prestazione che vincere con una brutta prestazione. L'abbiamo analizzata tanto. Abbiamo vinto contro una squadra che ha fisicità, li avevo preparati anche sul atto che ci avrebbero messo nelle condizioni di fare una partita non come noi facciamo. Nel secondo tempo ho detto “Ritroveremo una partita diversa in campo.

Rosa competitiva? 

Lo è nella misura in cui la squadra gioca di collettivo, abbiamo avuto partenze importanti. Ci sono state perdite di individualità di giocatori che hanno fatto tanto. Abbiamo giocatori che dovranno sbagliare, noi li aiuteremo. Loro devono andare sereni in campo, sono in una piazza importante e si devono adattare. Gli dobbiamo dare tempo, li metterò in campo perché solo così si cresce. Bisogna lavorare di quadra, tutti devono togliersi qualcosa e quando non abbiamo il pallone devono essere a servizio della squadra.

Che messaggio manda la Lazio al campionato? 

Non mi piace fare programmi, mi piace lavorare. Ho l’età dell’incoscienza e la trasferisco alla mia squadra, mi piace l’idea del coraggio. La gente vuole spettacolo e vedere gare che abbiano intensità e questa proposta la vedo bene incastrata con il gruppo che ho io.

Anti-eroe? 

Prima di me ci stava un signore che si chiama Sarri, noi ci siamo sgozzati in C2. Lui ha fatto un percorso importante, è normale che io abbia avuto qualche dubbio. L’importante è che io riesca a lavorare con la squadra, so che è una grande responsabilità. Chi fa il mio lavoro, più ha responsabilità e pressione e più significa che stai facendo bene.

Atteggiamento

La squadra sa che io voglio che lavori di collettivo, abbiamo perso individualità importanti. Io devo cucire addosso alla squadra il vestito giusto, la squadra è qualitativamente la più importante che ho avuto e da questo punto di vista cerco di farle avere un’identità. Non puoi mai perdere d’identità, si parte dalla prestazione e dalla compattezza.

Il Torino

Il Torino, abbiamo lavorato sulle loro risorse. Abbiamo cercato di neutralizzare alcuni movimenti, la squadra è partita subito imponendo il suo gioco. Se lo porti vicino all’area ti crea difficoltà. Sapevamo che dovevamo tenerli alti, non era facile. Era caldo, i ragazzi non hanno mai lasciato la valigia in questi giorni. Non era facile.

Fase difensiva

Noi lavoriamo esclusivamente, o quasi, sulla fase di possesso, perché devono comandare il gioco e imporlo all’avversario. Oggi alla squadra ho detto che la chiave era dentro a quando non avevano il pallone. Hanno avuto sempre personalità, loro sono arrivati al tiro dopo tanti minuti non perché il Torino non fosse bravo ma è merito tanto della Lazio.

Lavoro col gruppo

Non lavoro mai su 16, spesso sono i giocatori che giocano meno a farti raggiungere risultati importanti e se li butti nel cestino trovi roba raggomitolata. Io lavoro con tutti, non possiamo farne a meno. La squadra mi ha dato risposte importanti, ho detto loro delle cose ho mantenuto coerenza e loro mi hanno dato grandi risposte.

 

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