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Dalle frequenze di RadioSei torna a parlare l'ex centravanti Bruno Giordano che è tornato a parlare del derby tra Roma e Lazio. 

Come si viveva il derby

Vigilia derby, ma anche una settimana prima i compagni cercavano di non incontrarmi, perché gli rompevo le scatole. Parlavo molto, volevo massima attenzione. Lo sentivo in maniera eccessiva e a volte andavo a sfogare la mia adrenalina sui miei compagni. Non ne potevo fare a meno, non riuscivo a starmene in silenzio. Non è una partita, è più di una partita. Lo straniero può avere meno difficoltà a gestire certe emozioni, chi è nato e cresciuto qui lo vive diversamente, da entrambe le parti.

Come lo vivrà Tudor

Tudor ha vissuto derby diversi, anche da giocatore. Non è certo il derby della Mole questo. Abbiamo una bella striscia, spero si possa andare avanti almeno un altra stagione così. Tudor non è uscito da Formello? Buon per lui. Magari in giro per la città poteva entrare nell’atmosfera, diciamo così.

Come lo vivrà De Rossi

De Rossi ha iniziato come Tudor con la linea a 3. Similitudini? Faccio fatica a vederne, forse lo sviluppo sugli esterni. Certo non troveremo una Roma stile Mourinho, chiusa e in attesa del colpo di Dybala o Lukaku. Tudor non si mette lì a proteggere la squadra, ma ti aggredisce alto. Forse è questa la caratteristica che accomuna le due squadre. Come dico spesso, conteranno i duelli individuali, al netto delle due filosofie di gioco.

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