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Dalle frequenze di RadioSei arrivano le parole di Giancarlo Oddi che ha parlato delle sue esperienze nella Lazio nel derby di Roma.

I miei derby? 

Tutti uguali. Tutti decisivi. Tutti nella testa con settimane di anticipo. Tutti pieni di adrenalina. Chinaglia? Ero sfinito. Gli dicevo Giò, dai, spegniamo, domani c’è il derby, lui s’incazzava, sbatteva le carte e s’infilava nel letto.

Berby più bello

Novembre 1972, mi pare il 12. 85mila spettatori all’Olimpico. Lazio e Roma appaiate in testa alla classifica dopo cinque giornate di campionato. Io non solo annullo Mujesan, ma avvio l’azione del gol decisivo servendo proprio Chinaglia. Vinciamo 1-0. Quando c’era il derby se non vincevo non potevo uscire di casa. 

Maestrelli?

Sentiva i derby, ma si teneva tutto dentro e pensava soltanto al bene della squadra. Eugenio radunò la squadra e disse: Chi vuole rimanere rimanga, chi vuole andarsene è libero di andarsene. Non si mosse nessuno e facemmo l’impresa.

Materazzi?

Ho avuto un rapporto particolare. Salvammo la squadra con cinque giornate di anticipo. Beppe volle andar via, mi chiesero di restare, ma eravamo troppo legati.

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