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Alla vigilia dell'esordio in campionato contro la Lazio sulla panchina del Venezia il nuovo tecnico Eusebio Di Francesco ha risposto alle domande dei giornalisti in conferenza stampa.

Come arriva il Venezia? E che ne pensa della Lazio

La Lazio non è molto diversa dall'anno scorso. Dal punto di vista degli interpreti ha cambiato qualche giocatore inserendone di interessanti, non ultimo Dia. Una squadra che ha gamba, alternative. E' stata creata per dar fastidio alle grandi, ha cambiato allenatore e faccio i complimenti a Baroni, se lo marita. Magari vorrei farglieli dopo la partita. Noi siamo cresciuti, questa settimana è stata diversa dal punto di vista dei carichi di lavoro. Un po' i risultati li ho visti, nella prima partita della stagione ho visto diverse cose positive, anche se per quanto riguarda quelle da correggere c'è sicuramente il fatto di aver preso dei gol evitabili. Ora dovremo fare meglio visto che si alza anche il livello dell'avversario. Dovremo fare una partita di livello.

Quali armi servono domani per affrontare la Lazio?

Un insieme di cose. La nostra filosofia che stiamo cercando di dare a questa squadra è in costruzione. Voglio far passare un messaggio, che esistono due fasi nel calcio: quella difensiva e quella offensiva. Noi non dobbiamo trascurare nessuna delle due, affrontando entrambe con la stessa intensità. E sono anche convinto che un'ottima partita difensiva faccia diventare migliore anche quella offensiva.

In ottica salvezza è meglio partire forti oppure gestire l'inizio e arrivare correndo? 

La cosa importante è arrivare all'obiettivo finale. Partire forti aiuta l'entusiasmo, che a mantenersi poi. Questo è un campionato lunghissimo. Andata e ritorno sono due campionati diversi. L'anno scorso una vittoria ed una sconfitta hanno determinato la nostra retrocessione. Abbiamo fatto 19 punti nel girone d'andata, facendo una grande prima parte, poi 16 al ritorno. E' mancato davvero quel pizzico in più, quel palo dentro o palo fuori che alla fine possono determinare le sorti del campionato. Dal punto di vista dell'entusiasmo sarà importante, anche perché affrontiamo subito due trasferte. Certo, partire meglio aiuta.

Tessmann è fuori, ma quanto le farebbe comodo? 

Preferisco parlare di quelli che ho. Lascio che sia la società a parlare di lui. Poi se mi chiedete cosa ne penso di lui come calciatore, allora vi posso dire che è un ottimo giocatore. In questo momento non fa parte del progetto, è un discorso da affrontare con la società nel quale l'allenatore può mettere bocca fino ad un certo punto.

Gli infortunati?

Busio, Jajalo, Bjarkason e Pohjanpalo non ce la fanno, Oristanio è recuperato, un giocatore in più per far male agli avversari. Vi segnalo che verrà con noi anche Haps.

Siete sempre in emergenza? 

Siamo in emergenza, dobbiamo ancora completare la squadra, ma lo sapevamo dall'inizio. E' fortunato chi ha mantenuto la propria squadra e magari non ha avuto infortuni nel precampionato. Sicuramente questo non ci aiuta, ma mi tengo stretti i ragazzi che ho a disposizione.

Cosa si aspetta dal mercato? 

Prima delle partite non mi piace parlare di mercato, farei una conferenza stampa dedicata durante la settimana insieme al direttore con il quale c'è una linea comune (ride, n.d.r.). Però sappiamo dove andare a completare la rosa, lo sappiamo, tornando al concetto dei doppi ruoli.

Dubbi di formazione? 

Ne ho paio che mi porto dietro.

La condizione di Haps qual è? 

Si è allenato con noi tutta questa settimana. E' in una buona condizione. Magari non giocherà dall'inizio, ma è a disposizione.

Ha poche alternative? 

Paradossalmente ne ho di più in attacco nonostante gli infortuni. In altre posizioni abbiamo pochi cambi, ma li faremo dove servirà.

Porterete qualche giovane dalla Primavera? 

No, nessuno.

Come vede Doumbia? Lo vede avanzato come con il Brescia? 

Anche in Olanda ha giocato avanzato e in altre occasioni, è duttile. Nasce mezzala, l'ho fatto lavorare sia come mediano a due, anche per dare equilibrio alla squadra non potendoci permettere ancora 3 attaccanti di ruolo.

A livello personale quanto è emozionato? 

E' sempre bello ripartire in un campionato importante, sono fra i 20 allenatori che sono in Serie A, non lo dimentico. Ho avuto la fortuna di allenare sia grandi che club più di provincia, con la fortuna quindi di essere sempre protagonisti. Ma non mi interessa questo aspetto, mi interessa il Venezia, mi interessa il "noi", non l'"io".

Domani è in uno stadio che ben conosce... 

E contro un avversario che conosco, ho dei trascorsi non solo da allenatore (Ride, n.d.r.) Sono stato tanti anni alla Roma, ma ho tanti amici laziali e c'è grande rispetto. Lo stadio poi certo raccoglie un po' di tutto, come i social. Lo stadio è diventato un po' il social dove si dice di tutto.

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