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A margine dell'evento World Legends Padel Tour ha parlato il Capitano della Lazio Ciro Immobile che ha ripercorso i temi più importanti in casa biancoceleste. 

Lazio cambiata con l'arrivo di Tudor

Quando si cambia allenatore in realtà si hanno quelle scintille emotive che ti fanno poi raggiungere determinati risultati, siamo stati bravi a capire subito quello che cercava Tudor perché siamo passati da un estremo a un altro. Purtroppo quando cambi l’allenatore e anche di nome così importante come Sarri per una squadra è una grande sconfitta. Eravamo i primi a essere dispiaciuti, ma evidentemente si era rotto qualcosa e bisognava cambiare. Poi quello che è successo nei giorni seguenti e in quello che si è detto e ridetto erano cose normali che succedono quando va via un allenatore come Sarri. Con Tudor abbiamo avuto quella scossa che ci ha permesso di risollevarci in campionato, peccato per la Coppa Italia perché abbiamo fatto una partita di ritorno importante e abbiamo pagato quella d’andata.

Futuro?

Io ho due anni di contratto con la Lazio e mi trovo bene. Ci sono persone che conosco bene, la mia famiglia si trova bene e non vedo motivo per cui io debba andare via. È ovvio che dopo una stagione così ci sono molti punti interrogativi soprattutto da parte mia, un po’ di critiche arrivano. Ho fatto sette anni a livello eccezionale e un anno di calo e un po’ di difficoltà della gestione anche del cambio allenatore non mi ha aiutato. Essendo negli anni quello che ha fatto più gol e più prestazioni belle, l’ho pagata di più. 

Cosa non ha funzionato? 

Quando parti male perdi un po’. La precisione sotto porta che mi ha sempre contraddistinto l’acquisisci e vai avanti, quando la perdi ti ritrovi in un tunnel che forse io non ero abituato e mi ha penalizzato. Ma bisogna essere più equilibrati nel valutare certe cose, una stagione non può sicuramente distruggere quello che di buono ho fatto con questa maglia.

Critica che ti ha più ferito?

Quello che mi ha ferito più di tutti è stato il fatto che mi è stata accreditata la cosa che ero stato io a mandare via Sarri. Più che altro ha toccato il Ciro uomo e non il calciatore. Su certi temi non sono mai voluto entrare nel merito soprattutto con Sarri, un allenatore così blasonato. Non l’avrei mai fatto con nessuno.

Nazionale?

La Nazionale è sempre stato un obiettivo, è importante. È. ovvio che bisogna essere razionali e veritieri nelle valutazioni e dopo una stagione così non mi aspetto chissà che cosa, poi se dovesse arrivare un regalo lo accetterò sicuramente. Spalletti? Non ci ho parlato, in Nazionale deve andare chi sta bene e chi sta in forma. In queste competizioni se ritiene di avere bisogno di giocatori che hanno più esperienza e mi tiene conto, non posso sicuramente rifiutare.

Luis Alberto?

Non lo so, parlate con lui. Io l’ho visto tranquillo, ieri ha giocato. Non vedo grosse preoccupazioni.

Scelta di Tudor?

Quando è andato via Sarri credo che la Lazio abbia fatto una scelta basata anche sul futuro. Stiamo facendo un percorso con Tudor e credo che la società andrà avanti su questa linea.

Inzaghi e l'Inter?

Ho parlato con Inzaghi, gli ho fatto i complimenti per quello che ha fatto con l’Inter e per la qualità che ha espresso in mezzo al campo. Noi abbiamo un bel rapporto, parliamo di tutto, ma non abbiamo parlato di un mio futuro all’Inter.

Valore della rosa?

La stagione che abbiamo fatto l’anno scorso è andata di pari passo con quella del Napoli, che è stata straordinaria. Noi abbiamo raccolto tutti i frutti e i risultati meritati in campo sfruttando tutte le occasioni che ci sono capitate davanti. Questa è una stagione diversa, probabilmente non sempre vince la squadra più forte, più attrezzata, che ha speso di più sul mercato o che ha i giocatori con l’ingaggio più alto. A volte ci sono delle favole come quella del Napoli, che nonostante il monte ingaggi fosse più basso delle squadre del nord ha portato a casa il campionato, lo stesso discorso lo stavamo portando avanti noi prima del Covid con Inzaghi. Ci sono delle occasioni che il campionato ti mette davanti: bisogna essere bravi a sfruttarle e a seguire l’onda dei risultati positivi che ti portano alla vittoria finale. Noi negli anni siamo migliorati come rosa: ieri in panchina eravamo io, Pedro, Luis Alberto e Lazzari, tutti titolari poco tempo fa. Sotto quel punto di vista siamo migliorati, poi è sempre il campo che decide e che fa da giudice.

Immobile sta bene nel progetto di Tudor? 

Sì, il vero Ciro, quello tranquillo, non ha grosse preoccupazioni. Bisogna solo finire il campionato, andare in ritiro, resettare, cercare di arrivare in ritiro al massimo della forma per poter ripartire e fare un altro campionato di livello che la gente si aspetta.

Arabia Saudita? 

Dipende, è per il Mondiale? Ci sono stati alcuni sondaggi da qualche squadra, probabilmente l’avranno fatto per migliaia di giocatori essendo un mercato in espansione che vuole crescere. Ma di concreto non c’è niente. La mia famiglia poi vuole stare qui.

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