Roma - Lazio, Mancini da leone sotto la Curva Sud a pavido dentro gli spogliatoi
E' passata poco più di un'ora dall'esultanza sfrenata di Mancini che al termine del derby si è lasciato andare ad un comportamento offensivo nei confronti della Lazio e della sua tifoseria. Il difensore giallorosso ha preso in mano una bandiera biancoceleste raffigurante un topo e l'ha sventolata fiera sotto il tripudio dei suoi tifosi. Il gesto non è passato inosservato ai media ed agli ispettori di campo tanto che nell'immediatezza si è paventata la possibilità di una squalifica per il calciatore. Subito è corsa ai ripari la società giallorossa che attraverso i suoi canali ufficiali ha intervistato Mancini che si è scusato per il gesto vile.
Non volevo offendere nessuno, ho esultato con i miei tifosi. Un po’ di goliardia ci può stare, sono partite intense. Ho preso la prima bandiera che mi hanno dato, ma sono cose che nascono e finiscono lì. Senza mancare di rispetto a nessuno chiedo scusa, volevo solo esultare con i tifosi.
Parole che sembrano di circostanza visto che dal sembrare un leone sotto la curva sud a diventare un pavido all'interno degli spogliatoi è intercorso davvero poco tempo.