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LA STAGIONE - La Lazio di Eugenio Fascetti che disputò il campionato di serie B della stagione 1986/87 è più famosa come la Lazio del meno 9 ed è una delle squadre più amate della storia biancoceleste. Tantissimi gli aneddoti legati a quella stagione iniziata con la penalizzazione di 9 punti nel campionato cadetto con la notizia arrivata nel ritiro di Gubbio in cui proprio l'allenatore toscano raduno i calciatori e disse loro una frase entrata nella storia "Chi vuole resti, chi non se la sente può andar via subito. Ma chi resta combatte fino alla fine". Una stagione terribile in cui dopo un'iniziale partenza molto positiva arrivò una crisi che gettò la formazione biancoceleste nel pieno della lotta per non retrocedere.

Si arriva all'ultima giornata con la Lazio a quota 31 insieme al Taranto mentre Vicenza e Campobasso erano a quota 32. Negli ultimi 90' minuti la Lazio era costretta a vincere proprio contro il Vicenza per evitare la retrocessione diretta che sarebbe arrivata in caso di pareggio.

LAZIO - VICENZA - La gara è di quelle per cuori forti con una Lazio orgogliosa e caparbia che sbatte sul muro eretto dal secondo portiere vicentino Dal Bianco in quell'occasione titolare. L'allenatore ospite Magni erige un vero e proprio bunker difensivo per portare a casa il pareggio. Dopo un primo tempo dominato il risultato però è ancora inchiodato sullo 0-0. I 62mila spettatori ufficiali fanno vibrare le tribune dell'Olimpico, ma col passare dei minuti cresce l'ansia e la paura di non farcela. Il Vicenza rimane in inferiorità numerica per l'espulsione di Montani al 67' e la Lazio di catapulta in area veneta senza però riuscire a trovare il varco giusto. Scorono i minuti senza che si riesca a trovare un modo per superare Dal Bianco che nel frattempo para tutti i palloni che i vari Mandelli, Podavini e Gregucci scagliano verso la sa porta.

IL GOL - La svolta arriva al minuto 82' ed è uno dei momenti più importante della storia della Lazio. I tifosi che hanno assistito alla gara lo ricordano come un vero e proprio miracolo sportivo. Da un cross basso di Podavini ne nasce una traiettoria che attraversa tuta l'area di rigore senza che nessuno riesca ad intervenire fino a che non si materializza Giuliano Fiorini che spalle alla porta stoppa di destro e facendosi passare il pallone tra le gambe si gira e con la punta, in anticipo sullo stopper del Vicenza Bertozzi che lo tallonava da dietro, buca la porta di Dal Bianco. La corsa sotto la Nord con quel capello al vento, la gioia incredibile di un intero popolo e la salvezza non ancora raggiunta, perchè ci vorranno gli spareggi di Napoli, sono solo il contorno del momento in cui il 21 giugno del 1987 Giuliano Fiorini diventa un eroe biancoceleste.

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