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STADIO FLAMINIO - Arrivano dalle frequenze di RadioSei le prole dell'Assessore allo Sport ed ai Grandi eventi al Comune di Roma Alessandro Onorato sul progetto illustrato nei giorni scorsi da parte della Lazio. 

Se la Lazio vorrà presentare un progetto, come pare, questo verrà sostenuto solo dalle casse della Lazio. Il denaro lo devono mettere gli imprenditori, i soldi dei contribuenti li utilizzeremo per gli impianti sportivi chiusi nei quartieri popolari. La Lazio presenterà il propria progetto e qualora dovesse andare tutto bene, lo stadio verrà pagato dalla Lazio, ma questo Lotito lo sa bene. A dare i pareri sul progetto sono organi divisi e differenziati. Prima c’erano amministrazioni che non erano aperte a fare lo stadio, penso che Lotito con grande garbo istituzionale ha voluto mandare un messaggio a Gualtieri e noi Assessori che la Lazio vuole fare sul serio. Mi sembra una scelta giusta, garbata. Noi siamo a favore della valorizzazione della città, quindi siamo sempre aperti a chi vuole contribuire a rivoluzionare la città, se c’è un investitore che vuole fare le cose rispettando le norme… ma ben venga! Lotito ha in mente uno stadio da 50.000 posti per una spesa da oltre 250 milioni di euro. Poi ci sono tante cose da valutare come impatto ambientale, parcheggi e molto altro. Se il Flaminio lo faranno privati bene, altrimenti lo farà il pubblico, ci auguriamo che Lazio e Roma faranno il proprio stadio. Prossimo incontro? Lotito ha detto che a ottobre vuole venire con un piano di pre-fattibilità. Vedremo se poi si presenteranno con qualcosa di ancor più concreto, ma dalle parole si è parlato ai fatti. Il nipote di Nervi è stato molto attivo, smentendo il fatto che la famiglia Nervi sia contraria a tutto. Lui è un architetto ed era molto lanciato. Chi ha la priorità? Non esistono priorità, ma leggi da rispettare. Attualmente è stata aperta un conferenza dei servizi per un altro progetto, se questo andrà bene si andrà avanti. Poi a livello evocativo è chiaro il legame con la Lazio. Andiamo avanti un passo alla volta. Ognuno deve fare la propria mossa, noi come amministrazione pubblica che, grande novità, siamo rapidi e concreti perché amiamo questa città, poi sta all’imprenditore.

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